Titolo relazione
Monte Cucco
Data dell'attivitàDa
     a
Regione/ComuneUmbria - Costacciaro
Grotta(e)
Partecipanti
Allegati

ANTEPRIMA
Materiale utilizzato
Testo relazione
Il tutto nasce dall'invito di Giancarlo Albamonte del GSCAI Roma a partecipare ad una spedizione alla grotta del Monte Cucco.
Non ci facciamo scappare l'occasione e accettiamo volentieri in quattro, Pietro, Fabio, Federica e il sottoscritto Alessandro.

Il programma prevede la partenza il 23 Aprile con ritrovo in serata all'albergo-ristorante da Tobia situato a poca distanza dal piazzale, dal quale, lasciate le auto, si percorre il sentiero che conduce all’ingresso est della grotta (la cosiddetta entrata turistica), il 24 (Domenica) dedicata completamente all'attività in grotta. Il 25 (festivo) rientro a Roma.
Questa è indubbiamente il programma ideale per evitare il tragitto in auto (quasi 3 ore) prima e dopo l'entrata in grotta.

Purtroppo il week-end lungo non si preannuncia favorevole dal punto di vista meteorologico: è previsto brutto tempo. E a dire la verità sarà anche peggio del previsto :-)
Partiamo da Roma sabato nel pomeriggio. Arriviamo all'albergo con una fitta nebbia e un bel freschetto. Troviamo lì già Simone (che sarà la nostra guida) e Vincenzina.
Sfidando il maltempo si sono sistemati in tenda (proviamo un po' di invidia per loro che hanno osato).

In serata arrivano gli altri componenti, Fabio e Federica dell'ASR e 10 soci del GSCAI tra i quali una altra ragazza temeraria che sfiderà le intemperie in tenda.
La serata trascorre piacevolmente degustando le prelibatezze di Tobia. Rimarcabili i ravioli in salsa rosa.

Purtroppo la partenza non può essere all'alba perché non ci servono la colazione prima delle 8:00. Siamo comunque veloci e riusciamo ad arrivare al piazzale intorno alle 8:30.
Con i consueti 40 minuti di avvicinamento siamo in grotta alle 9:15 circa. Passeggiata purtroppo "allietata" da una fastidiosa pioggerellina.
Al piazzale incontriamo un altro gruppo di Perugia che tenterà il fondo.

Dopo la consueta vestizione in grotta siamo pronti per la partenza alle 9:45/10:00.
Simone, che conosce bene la grotta, suggerisce di arrivare al Salone Saracco passando per i rami sinistri bypassando i primi 4 salti del Baratro (115 mt).
Nella sezione del rilievo tale percorso è indicato con il taglio di sezione H.
Quindi dall'ingresso est si prosegue seguendo le passerelle turistiche superando prima la Cattedrale e poi la Sala Margherita.

Circa 100 metri dopo la Sala Margherita (sezione A) proseguendo sul percorso turistico si nota che la parete di roccia a sinistra, compatta ed evidente fino ad allora, si allontana e che in quella direzione fra gli enormi massi di crollo (sul più alto c'è un paletto) si snoda un grosso tubo di plastica; abbandoniamo le passerelle, superiamo in arrampicata un gradino di un paio di metri e assicurati a una corda fissa su un traverso, ci si infila in un meandro con acqua (al ritorno ce ne sarà parecchia di più).

Nel meandro ci sono dei cavi di acciaio su cui ci è bene allongiarsi per evitare di mettere i piedi in acqua (pochi centimetri).
Si supera quindi il pozzo Terni (20 mt) e si prosegue in leggera discesa fino al pozzo Perugia (25 mt). Da lì si prosegue fino alla sezione "Rami Sinistri" contrassegnata sulla carta con la lettera H.
Con questo percorso si evitano i primi quattro salti del baratro reimmettendosi all'altezza contrassegnata dalla sezione G.

Ci aspettano ora un paio di pozzi molto alti con armi esposti; c'è un comprensibile timore, ma questo fa apprezzare la maestosità dell'ambiente veramente enorme.
Ancora un paio di calate, alcune acrobatiche (non certo adatte a tutti!) e siamo arrivati al nostro obiettivo: il Salone Saracco.
Mentre attendo il mio turno per l'ultima discesa noto delle luci sopra di me. Uno speleologo (un ragazzo giovane) si avvicina.
Fa parte di un gruppo di Terni e sono in esplorazione dal giorno prima. Ha l'aria stanca e in quel momento non lo invidio affatto :-)

Arriviamo finalmente nel Salone, dal quale, imponente, si stacca il Pozzo Gitzmo (173 mt).
Sono le 13:30 circa. Solo il tempo di un panino, di un te e di una foto di gruppo che si inizia a salire. Siamo in molti e ci vorrà tempo.

Iniziamo la risalita intorno alle 14:00. Simone, visto che non è tardi, propone un percorso alternativo (risalita del Birone- Galleria dei Laghetti).
Purtroppo però questa deviazione non è possibile perché la parte finale risulterà non armata.
Decidiamo di tornare indietro quindi per la strada dell'andata. Evidentemente diamo il meglio di noi perché alle 18:00 siamo di nuovo sotto l'entrata dove avevamo lasciato gli zaini
(io avevo preventivato una uscita in tarda serata).

La sgradevole sorpresa all'uscita è che piove, c'è vento e nebbia (è un mistero di come a Monte Cucco ci possa essere contemporaneamente vento e nebbia!)
Il rientro alle macchine non è piacevole e il vento forte e il freddo ci suggeriscono di non perdere tempo e tornare al rifugio.

La temperatura è scesa. Probabilmente siamo a zero gradi. Ma la doccia calda e la abbondante cena ci rimettono di buon umore. Non invidiamo chi è in tenda!
Lunedì ci si sveglia con calma per la colazione. Con sorpresa sta nevicando (le cime intorno sono tutte bianche) e siamo a -2 gradi.

Il rientro a Roma non ha elementi degni di nota.
C'è da osservare che la grotta almeno fino a Salone Saracco è completamente armata. Quasi tutti i pozzi hanno due calate (per velocizzare se si è in gruppo numeroso).
Alla fine l'esperienza è stata positiva e formativa (almeno per me). Un doveroso ringraziamento a Simone per le preziose indicazioni e a Giancarlo del GSCAI per il gradito invito.
Ci lasciamo con la promessa di continuare ad organizzare uscite insieme.

Alla prossima!

Autori: Alessandro e Pietro.

Creata da: a.rossi 25-04-2016 18:52:06     Ultima modifica: a.rossi 26-04-2016 12:28:26