Titolo relazione
Tent. traversata B. Poggio alle Piane 2 - Punta d. Stretti
Data dell'attivitàDa
     a
Regione/ComuneToscana - Monte Argentario
Grotta(e)
Partecipanti
Allegati

ANTEPRIMA
Materiale utilizzato
Testo relazioneAutore: Franco Catalano Partecipanti: Franco Catalano, Piero Festa, Federica Cocchi; Manuela Merlo (GSG) Zona: Monte Argentario (GR). Colle di Poggio alle Piane, sopra Punta degli Stretti, nei pressi del toponimo “il Mascherino”. Nota: L'escursione dall'ingresso basso della grotta, Punta degli Stretti, è descritta nella relazione di Alessandro. Avvicinamento: Dal piazzale antistante l'ingresso di Punta degli Stretti, percorrere la SS 440 in direzione Orbetello per circa 250 m. Al bivio per il Convento dei Passionisti svoltare a destra e percorrere la strada in salita per altri 250 m sino ad incontrare un piazzale sulla sinistra chiuso da una catena. Parcheggiare nello spazio antistante la catena. Senza intralciare l'eventuale accesso del proprietario, c'è spazio per un paio di auto. Da qui, l'avvicinamento a piedi è di circa 15 min. anche se i tempi possono aumentare notevolmente nelle stagioni in cui la vegetazione è più fitta. Si supera la catena e si prosegue in direzione E-SE seguendo dove possibile una debole traccia di sentiero tra la macchia mediterranea. Si oltrepassano tre muretti a secco sino a giungere quasi sulla sommità del poggio, dove si individua un paletto in ferro molto deformato alto circa 2 m. Da qui si piega verso N-NE. L'ingresso, di difficile reperimento per l'assenza di punti di riferimento, si apre in un piccolo sprofondamento tra grossi blocchi di roccia, sul versante N del colle, circa 5 m più in basso rispetto alla quota del poggio (vedi traccia GPS in Fig. 1). Racconto L'idea è traversare dall'ingresso alto di Punta degli Stretti (Buca di Poggio alle Piane n. 2) al classico ingresso basso, incontrando a metà strada il gruppo entrato dall'ingresso basso. Guidati da Piero, che aveva fatto recentemente un sopralluogo, arriviamo abbastanza rapidamente in corrispondenza del punto indicato sul catasto toscano, dove si aprono effettivamente tre piccoli ingressi comunicanti (vedi nota alla descrizione dell'ingresso). Verificato che il più ampio di essi chiude dopo pochi metri, ci concentriamo sul secondo in ordine di grandezza anche perché la descrizione nell'articolo su Talp (Fucile, 2004) parla di un ingresso “di modeste dimensioni”. Confidando nell'accuratezza dei discendenti troglofili del buon Leonardo, ci ostiniamo a tentare di allargare a colpi di martello da roccia l'ingresso per permettere almeno a Federica di passare. Chiude, insieme al nostro ottimismo verso il rigore topografico maremmano. Ci rimettiamo dunque a girare e, dopo un'oretta, a soli 20 metri in direzione N, troviamo finalmente l'ingresso giusto. Ahi, l'importanza di seguire le giuste procedure e di riportare sempre la precisione della misura quando si prendono punti con il GPS! Non avendo notato la targhetta metallica della FST, entro a dare un'occhiata per capire se si tratta della buca giusta di Poggio alle Piane. L'ingresso è tutt'altro che modesto e la parte iniziale della grotta potrebbe benissimo corrispondere al rilievo di Poggio alle Piane 1 (che chiude dopo una quindicina di m). In fondo alla prima saletta si prosegue in un passaggio tra blocchi di frana. Si scende uno scivolo di 2-3 m e si ci si infila strisciando in un passaggio tra concrezioni sulla sinistra. Proseguendo sempre in discesa su scivoli in direzione S si passa un punto in cui il soffitto concrezionato si abbassa a circa 60 cm da terra e ci si immette in una sala alta circa 3 m fortemente inclinata in direzione NO. La sala presenta una frattura sulla destra. Nel punto in cui la frattura è più larga, circa 50 cm, è stato fissato un anello artigianale in acciaio con due maglie. Un'occhiata al rilievo (Fig. 2, a cui ho aggiunto alcuni punti): è la grotta giusta, siamo in corrispondenza del punto N. Esco, chiamo gli altri, e rientrando troviamo anche la targhetta FST all'ingresso con i dati della grotta. E' fatta. Dalla descrizione su TALP sembra che la frattura, che lì viene chiamata “sfondamento”, non vada scesa e che vada superato un “masso” dietro il quale si trova una saletta “alta circa 80 cm” con una spaccatura che, questa si, va scesa. Un “masso” c'è ma è incastrato nella frattura e non cela alcun passaggio dietro di se. Forse non è fatta... Con poca convinzione armiamo e scendiamo lo “sfondamento” (circa 5 m) percorrendo la frattura nell'unica direzione percorribile, Nord, fino al punto O dove chiude inesorabilmente e senza aria. Alla base del P5, in direzione S la frattura prosegue e si approfondisce notevolmente ma è impercorribile (larghezza di circa 30 cm). L'aria circola proprio verso questa frattura, bisogna “semplicemente” trovare un punto più largo dove scendere. Risaliamo al punto N e Piero scala il ripido e scivoloso pendio sino alla cima della sala, fissando una corda per rendere la discesa meno rischiosa. Salgo anch'io, solo per constatare che lì il tetto della sala si abbassa immettendo in una saletta alta circa 50 cm che chiude. Riscendiamo e disarmiamo. A questo punto torniamo verso l'ingresso esplorando tutti i possibili passaggi, risalendo anche il rametto che si sviluppa in direzione SE. Niente, l'aria continua ad indicarci come una freccia la sala inclinata. Piero e Federica cominciano ad uscire, si è fatto tardi e gli altri potrebbero aver già disarmato i traversi sui laghi di Punta degli Stretti, non avendoci incontrato. Prima di gettare la spugna torniamo con Manuela ancora una volta nella sala con la frattura, al punto N. Manca il maledetto punto P. Rilievo, bussola, frattura, rilievo, scivolo. Un momento...a circa metà dello scivolo si apre una spaccatura, trasversale alla frattura che limita il bordo O della sala. Porca miseria, ci siamo passati sopra due volte, sia io che Piero, senza degnarla di uno sguardo più approfondito. Per forza, la descrizione parlava di un “masso”, non di una spaccatura nel pavimento. Ma il punto P non può essere altro che quella maledetta spaccatura. Ma ormai è troppo tardi per verificarlo, la corda è già stata portata fuori, il pendio è molto scivoloso e poi, siamo proprio sicuri di non volerci fantasticare su qualche altra settimana? Cavità riposizionata Buca di Poggio alle Piane n. 2 Posizione (GPS, precisione 5 m): WGS84 UTM 678896 E 4699884 N fuso 32T, quota 40 m Nota: le coordinate presenti nel catasto FST sono sbagliate e portano a tre ingressi comunicanti corrispondenti ad un'unica frattura. Tali ingressi chiudono tutti dopo pochi metri. Descrizione: L'ingresso è contrassegnato da una targhetta in acciaio della FST posta in alto a destra, poco visibile perché parzialmente nascosta da vegetazione. Alto circa 1.5 m e largo altrettanto, immette in una sala di crollo inclinata a circa 40°, di dimensioni di circa 6x6x1.5 m. Aria: In entrata, nel primo pomeriggio di un giorno assolato. Bibliografia Fucile. D., 2004: Punta degli Stretti passando da Poggio alle Piane 2. TALP, 28, 46-51. Didascalie figure Fig. 1 Avvicinamento. Fig. 2 Rilievo della giunzione tra Buca di Poggio alle Piane 2 e Punta degli Stretti. I punti N, O, P sono stati aggiunti al rilievo originale.

Creata da: f.catalano 06-04-2016 11:58:01     Ultima modifica: f.catalano 06-04-2016 12:02:33