• Località: Carpineto - pian della faggeta
  • Inizio attività: 14-10-2018
  • Fine attività: 14-10-2018
  • Regione: Lazio
  • Comune: Carpineto
  • Partecipanti ASR: Valeria, Gabriele
  • Partecipanti esterni: Giuseppe, Elena ;)
  • Coordinate WGS84: 41.55883N 13.12343E
  • Coordinate UTM: N/A

8:30. Colazione al bar "Ikea" (pasticceria Villarosa, via Vittorio Metz, 9 https://goo.gl/maps/7A6uYg1bvPM2) con Valeria, Elena e Giuseppe.

Nonostante la "navicella" 2 posti di Elena, ci compattiamo tutti nella Polo.
Sosta al centro commerciale di Colleferro, dove la metà oscura di Flash ci impacchetta quattro etti di prosciutto in circa venticinque minuti (con una sola persona in fila). Meno male che di domenica siamo tutti rilassati e pronti a goderci una bellissima giornata in montagna!
Giuseppe ritiene opportuno integrare la dotazione di liquidi con un nero d'avola. L'assemblea approva all'unanimità.

Poletta, nonostante il carico e l'età (15 anni, 275000km), da buona prova di sé salendo in scioltezza la (facile) sterrata che parte da pian della faggeta.
Siamo in tre con quattro zaini: il carico in eccesso se lo aggiudica Giuseppe. ...anche perché alle mie due ernie uno zaino basta e avanza. ...non è vecchia solo la Polo: anche il proprietario, come è ormai noto ai più, è un "signore di mezza età".

Iniziamo a salire, ma né io né Valeria abbiamo portato il GPS e non abbiamo riletto le relazioni sulla Miguel Enríquez.
Ma che ci vuole a trovare la Enríquez? E poi il "buco gabbro" sta li sopra, a una trentina di metri. Che ci vuole? Sali in cresta per il sentiero, riscendi dalla cresta e tac. Ci sbatti davanti!

 

Al tramonto, ovviamente, della Enríquez nessuna traccia. Tantomeno di "buco gabbro"...

Abbiamo intercettato alcuni buchi noti, un inghiottitoio enorme (senza spit/fix, ma sicuramente già sceso con armi naturali) e un paio di buchetti nuovi (presi punti GPS, però tra fogliame e dispositivo utilizzato saranno sicuramente poco accurati).

 

Ma la giornata aveva in serbo altro per noi.

Poco distante dallo spiazzo/sosta sulla cresta, a pochi metri dal sentiero, noto un buchetto parzialmente nascosto dalle rocce. Non soffia, ma le rocce hanno scritto sopra "spostami". Accanto al buchetto ne vedo un'altro, più interessante del primo. Anche qui pietre "a tappo". Sembrano bloccate, ma basta un po' di determinazione per togliere la prima. Valeria: "mah, boh, non sembra nulla". Ne tolgo un'altra, bella grossa. Valeria: "ah, però! Hai visto?!". Un'altra ancora. Mi devo fermare sennò poi non sarà possibile ritappare il tutto...

Insomma, si apre una fessura ellittica, profonda quasi 2m. Da un lato del letto di terra c'è un'apertura. Lanciamo il solito sasso-sonda. Alla gara di lanci con Valeria, vinco 2-0. Mirando oltre il "pavimento", il sasso si infila e rimbalza un paio di volte. Saranno circa 2 metri. Richiudo tutto aiutato da Valeria, che si amputa quasi una falange rimettendo a posto una delle pietre. Ora l'imbocco è coperto da un "omino".
Un acuto di Elena, che dormiva sulla piazzola, ci ricorda che è ora di andare.

 

Ci portiamo dietro, oltre alla curiosità di verificare questo nuovo buco, il bellissimo panorama vista mare che ci siamo goduti dalla croce di (???).
...e le imprecazioni di Giuseppe, che ha avuto un incontro ravvicinato con l'ortica dell'Erdigheta.

Una cenetta veloce alla Sbirra ha chiuso la giornata (ma qualcuno glielo dirà mai che le fettuccine e i capellini sono due cose diverse?).