Titolo relazione
Fondo di Alien 3
Data dell'attivitàDa
     a
Regione/ComuneLazio - Carpineto Romano
Grotta(e)
Partecipanti
Allegati

ANTEPRIMA
Materiale utilizzato
Testo relazioneDall'inizio dell'anno nell'ASR girava voce di organizzare una punta al fondo di Alien 3.
Come noto si tratta di una grotta esplorata da Marco Ottalevi e Piero Festa alla fine degli anni 80.
E' una grotta tecnica, piena di insidiose strettoie, dove è presente una condotta tubolare semi-allagata (Speleonautilus) particolarmente
temuta perchè costringe ad una immersione in acqua che rende il tutto più difficile.

Se ne parlava con Valeria all'inizio dell'anno, poi per problemi vari, è stata posposta finchè è uscito fuori un fine settimana libero.

Accettano subito Fabrizio, Fabio e Federica, anche se gli ultimi due non possono liberarsi dal lavoro prima del sabato pomeriggio.
Monica verrà ma decide di non scendere in grotta. Quante volte invidieremo la sua decisione, pensandola ciondolante sulle sdraie del campeggio!!

Decidiamo quindi per una "notturna". Si entra in grotta sabato sera con la previsione di uscire per le 3 del mattino (sforeremo
la previsione di 4 ore circa...).

Il programma: partenza ore 12:00 di sabato (la sveglia di Fabrizio ha uno strano difetto per cui non accetta orari prima delle 12:00... :-)
passiamo da Fabio e Fede per un panino (buonissimo!!), con calma raggiungiamo il solito agricampeggio Ciroletto, montiamo le tende, un
paio d'ore di relax, attendiamo Fabio e Fede e si entra. Se usciamo alle 3:00/4:00 abbiamo qualche oretta di sonno prima di rifocillarci
al ristorante con qualche prelibatezza locale.
Monica ci raggiungerà all'uscita verso le 3 e sarà il collegamento esterno in caso di problemi.

Portiamo come materiale 1 corda da 40 e 2 da 30 (una di queste per l'entrata) e una mazzetta di attacchi.
Cerchiamo di partire "leggeri", anche se è difficile rinunciare alla pseudo sicurezza del materiale.
Tutto fila liscio fino all'entrata in grotta. La determinazione è tanta, però già in discesa ci rendiamo conto di essere lunghi con i tempi.
Arriviamo al Nautilus alle 21:30. Purtroppo nonostante Settembre sia il mese "secco di piogge" i recenti acquazzoni hanno riempito
ben bene la grotta. Il Nautilus si deve passare quasi in apnea.

Perdiamo un po' di tempo nel cambio muta/vestiti (col senno del poi, fare tutta la grotta con muta da 2mm e sopra la tuta speleo è la soluzione ottimale;
niente freddo e nessun cambio e nessun sacco da portare!).

Superiamo il nautilus e ci prende l'euforia: siamo passati! Però siamo ancora lontani dal fondo. E soprattutto ci aspetta la pesantissima risalita!

Dopo il Speleonautilus l'aspetto della grotta cambia. E anche gli armi. Pochi spit, molti armi naturali, corde e moschettoni molto concrezionati, tanto che spesso il discensore si blocca.
Tutto sembra (e lo è) più "wild" e inesplorato. C'è anche del materiale abbandonato da vecchie esplorazioni, rotoli di corda oramai inutilizzabili ed
evidentemente troppo pesanti per pensare di riportarli in superficie.

Ad ogni modo la grotta è tutta armata fino al fondo. Armi e corde molto concrezionate ma utilizzabili.

Arriviamo finalmente sul fondo. Io arrivo subito dopo Valeria e la sento picchiare furiosamente con la mazzetta.
Voglia di trovare un nuovo fondo o un modo per scaldarsi nell'attesa?

Sono le 23:30 circa. Il tempo di una sorsata dalla fiaschetta di grappa di Fabrizio e iniziamo a risalire. Ora la cosa si fa difficile.
Perdiamo più tempo del previsto per tornare allo Speleonautilus. Fabio e Federica si rimettono la muta, io, Valeria e Fabrizio decidiamo
di andare così come siamo, oramai siamo bagnati e non c'è un cambio asciutto: inutile cambiarsi.

Superato il secondo pozzo strettoia siamo ancora lenti. Valeria per evitare l'ipotermia prosegue fino all'uscita (sarà fuori per le 4:30).
Noi siamo un po' più lenti. Personalmente trovo particolare difficoltà per una strettoia/traverso che mi fa perdere almeno mezzora.

Continuiamo la risalta ma la fatica inizia a farsi sentire. Ora ad ogni pozzo riesco a fare solo 4/5 pedalate prima di riprendere fiato.
Le strettoie e i traversi non aiutano.

Siamo alla buca delle lettere e vediamo di nuovo tracce umane: le "sculture" di Claudio. L'ultimo pozzo da 24 mi sembra da 60!
Finalmente ci si avvicina all'uscita. Da sopra si sentono le voci di Monica (che ha passato la notte insonne per la festa del paese)
e di Valeria che è si è già cambiata.

Ultimi sforzi e finalmente sono fuori. Sono le 7:00. Poco dopo arrivano Fabrizio, Fabio, Federica.
Ci cambiamo che è oramai giorno fatto. Scopriamo di avere tutti delle belle escoriazioni su tutto il corpo.

Mentre ci cambiamo si ferma un'auto, esce un forestale e ci chiede dove stiamo andando a quest'ora. Andando? Stiamo uscendo!
Gli diciamo che siamo usciti da una grotta (eravamo conciati come spazzacamini!) e lui risponde che non gli risultavano grotte nei dintorni (?).

Cerchiamo di ripulirci alla meglio e ci facciamo una colazione al bar di Carpineto. Quindi al campeggio. Fabio e Federica decidono di non fermarsi
proprio e ripartono direttamente per Roma (temerari!).
Noi proviamo a dormire un po', ma oramai il sole è alto, fa molto caldo ed è impossibile stare nelle tende.
Rinuncio a dormire e faccio colazione con Monica e il loquace Ettore.

Verso le 12:00 smontiamo il campo, ci fermiamo per il pranzo da Sbirra e torniamo infine, molto stanchi (ma soddisfatti!), a Roma.

Alessandro

Creata da: a.rossi 07-09-2016 11:03:49     Ultima modifica: a.rossi 07-09-2016 16:06:35