Titolo relazione
Uscita ASR Forra dei Ronci (Vicovaro 22 maggio 2016)
Data dell'attivitàDa
     a
Regione/ComuneLazio - Vicovaro
Grotta(e)
Partecipanti
Allegati

ANTEPRIMA
Materiale utilizzato
Testo relazione

L’idea di tornare alla Forra dei
Ronci per questo week end è venuta ad Alessandro ma purtroppo per una serie di
problemi di agende ci siamo dovuti dividere in due gruppi.

L’appuntamento è alle 9:00 a
Vicovaro e stranamente siamo arrivati tutti puntualissimi. Sarà che per alcuni
del gruppo si tratta della prima uscita in forra, sarà perché è il primo week
end estivo dopo una stagione che stenta a decollare ma l’atmosfera già di prima
mattina è più briosa e di cazzeggio del solito e lascia presagire una giornata
molto divertente!

Dopo un caffè e qualche palleggio
con un pallone all’interno del cortile del bar ci dirigiamo alle macchine prima
che Monica con i suoi calci distrugga le piante e le bici dei ciclisti che
avevano parcheggiato nel cortile.

Ci incamminiamo verso l’uscita
della forra per lasciare la macchina di Claudio e di Fabrizio; quest’ultima la
parcheggiamo all’imbocco della strada sterrata prima di arrivare alla porcilaia
poiché dopo ci servirà (siamo in sette e dobbiamo attraversare di nuovo il
paese) per raggiungere il punto da cui entrare nella forra.

Alla porcilaia (vedi “parcheggio
basso” nell’immagine “mappa-ronci-1”) prima di cambiarci un gruppo decide di
andare con Claudio a vedere il punto da cui uscire dal torrente per lasciare un
segno o individuare quello che il giorno prima avevano lasciato i nostri amici.
Si tratta di un sentiero di circa dieci minuti che si percorre ascoltando il
rumore dell’acqua che scorre. Torniamo alla macchina, ci cambiamo velocemente
lasciando il ricambio per il pomeriggio e ci incamminiamo in sette con il
fuoristrada di Fabio a recuperare la macchina di Fabrizio per riattraversare il
paese e che lasceremo di nuovo prima di iniziare il tratto più ostile ma che
non spaventa di certo il nostro Defender, nonostante sia bello carico!

Purtroppo ad un certo punto
incontriamo del nastro segnaletico tra due alberi e capiamo che dobbiamolasciare la macchina per via della frana (vedi immagine “Frana
Ronci parte superiore”). Avremmo potuto anche stringerci il più possibile con
il Defender ma preferiamo non rischiare e lasciare il fuoristrada poiché il
punto GPS non sembrava molto lontano ed il tratto da percorrere è quasi tutto
pianeggiante a circa 650 mt/slm.


Indossiamo la tuta speleo ma le
mute e l’attrezzatura le portiamo nei sacchi (e qualcuno nelle buste della coop
J) per metterle prima di
entrare nel torrente dato che era quasi mezzogiorno e il sole iniziava a
picchiare. Seguiamo il sentiero CAI verso Madonna dei Ronci e durante il
cammino incontriamo degli escursionisti che aiutano Claudio, Monica e Gabriele
a ricordare il punto da cui iniziare la discesa attraverso il bosco verso il
torrente. L’imbocco è a circa 30 metri sulla sinistra dopo un fontanile (vedi “inizio
sentiero” sulla foto “ultimo pezzo”).

Scendiamo nella vegetazione per
circa 20 minuti cercando di intercettare il rumore dell’acqua fino a
raggiungere il letto del torrente che si allarga un po’ di più. Il punto che
scegliamo per entrare è proprio dove si incontrano due affluenti (noi nel bosco
abbiamo seguito quello che non hanno fatto i nostri amici il giorno prima in
quanto loro sono entrati dall’altro versante della montagna dal lato di San
Polo dei Cavalieri) che confluiscono nel torrente.

Ci prepariamo e dopo che qualcuno
approfitta per mangiare un panino, fumare una sigaretta o appoggiarsi dieci
minuti a contemplare la bellezza del luogo, si parte!!!! Sono le 12:45 e
consideriamo di impiegare 4/5 ore ma poi in realtà saranno solo tre ore e mezzo
o poco più.

La prima parte della progressione
è con un dislivello molto lieve e non ci sono particolari scivoli o pendenze ed
in effetti iniziamo a preoccuparci di aver bypassato i salti tagliando troppo
nel bosco. Poco dopo però incontriamo il primo scivoletto; l’entusiasmo cresce vertiginosamente e al
grido di Monica “toboga!!!!!!!!!!” siamo tutti belli fracichi e coi sorrisoni
stampati!

Poco dopo incontriamo un altro scivolo
un po’ più alto che alcuni di noi faranno più volte divertiti come i bambini al
luna park (vedi immagine “secondo salto”) sempre al grido di Monica “tobogaaaaaa!!!!!!!!!!”.

Sempre più eccitati e divertiti
arriviamo al primo salto da fare con corda (utilizziamo quella lunga da 45
metri ma solo perché era la prima che abbiamo a portata di mano ma non servirà
in nessun punto una più lunga di 25 metri) e adesso avvertiamo un po’ di freddo
per la prima volta ma non in maniera esagerata!


Fatto il primo salto incontriamo
un altro toboga molto carino e altri tre salti da armare prima di iniziare ad intravedere
tracce di antropizzazione (muri di sostegno, dighe, condutture dell’acqua) che ci
fanno capire che siamo in procinto di raggiungere l’uscita. Quest’ultimo tratto
presenta un po’ più di vegetazione lungo il torrente e ai lati, in
corrispondenza dei salti con muri che abbiamo circumnavigato, tranne l’ultimo
che scendiamo aggrappandoci ad un tronco.

Sono circa le 16:30 e siamo alla
macchina. Claudio e Fabio si vestono prima di tutti e si avviano a recuperare
il Defender; per fortuna Claudio riesce ad arrivare con la sua macchina proprio
fino al fuoristrada quindi in 45 minuti esatti sono di ritorno da noi che siamo
al sole a bivaccare e a cazzeggiare come nostro solito J


Ci prepariamo tutti e, dopo aver
recuperato anche la macchina di Fabrizio, facciamo la tappa di rito dopo ogni
uscita con pizza e birra in un posto nella piazza principale di Vicovaro per
poi incamminarci verso Roma.



Giornata stupenda all’insegna del
divertimento e della bella compagnia come ogni uscita dell’ASR!


Creata da: a.dipardo 23-05-2016 15:23:59     Ultima modifica: a.dipardo 24-05-2016 14:40:03