Titolo relazione
Voragine di Monte Spaccato
Data dell'attivitàDa
     a
Regione/ComuneLazio - Tivoli
Grotta(e)
Partecipanti
Allegati
Materiale utilizzato
Testo relazioneCielo grigio e un vento fortissimo soffiava mentre percorrevamo il sentiero che ci portava alla voragine di monte spaccato. Per fortuna avevamo deciso di cambiarci in prossimità delle macchine prima di iniziare la camminata di circa 20 minuti. È stato abbastanza semplice trovare la voragine anche perché sul monte vi sono solo arbusti molto bassi e la visuale era ottima. Di fronte a noi una vera e propria spaccatura della roccia che si estendeva per una quindicina di metri e ne scendeva per 90; i primi 20 metri verticali gli altri più obliqui. La prima cosa che abbiamo fatto è stato quello di creare un corrimano utile per la risalita praticando un foro su di una roccia distante un paio di metri dalla voragine con uno spit. All'imbocco abbiamo utilizzato un albero per l'ancoraggio e con una corda da 25 metri siamo scesi fino ad arrivare ad una cengia gia armata con anelli e un cordino. Da qui si è armato sulla parete superiore un coniglio e, in un secondo momento anche un deviatore poiché la corda che scendeva una sessantina di metri toccava leggermente la parete inclinata. Mentre scendevamo un'emozione forte e la sensazione di entrare in un altro mondo. Arrivati al frazionamento un po' scomodo per il pavimento obliquo e scivoloso si scendeva fino ad arrivare sul fondo. Moltissimi solchi di piccone lasciati dagli schiavi in periodi antichi e alcune tracce del prezioso minerale che veniva estratto: l'alabastro che, ci raccontava Piero riportavano in superficie scalzi e utilizzando solo corde di canapa e impalcature di legno. Dal fondo una risalita di circa 6 metri armata con un cordino giungeva ad una scalinata armata anche questa con un corrimano dallo stesso Piero quindici anni fa. Qui su la speranza di trovare una prosecuzione che invece non abbiamo trovato. Con alcuni strumenti di rilievo abbiamo fatto delle misurazioni riguardo i gradi di radioattività e le varie distanze dalla risalita al punto più estremo. In questo angolo di storia abbiamo mangiato e scherzato prima di scendere il pozzetto e iniziare la risalita. Man mano sì risaliva ci siamo aspettati tutti sulla cengia e ritirata la corda uno ad uno abbiamo iniziato a risalire l'ultimo tratto. Fuori il cielo sempre più grigio e un temporale in arrivo infatti la camminata del ritorno non è stata proprio piacevole sotto la pioggia per non parlare del cambio abiti, ma è valsa davvero la pena entrare in questo mondo incantato e pieno di storia. Autrice Federica Cocchi

Creata da: f.tarini 08-03-2016 21:21:51     Ultima modifica: a.rossi 09-03-2016 12:29:40